Con i tre incontri di Isili a luglio, Calangianus a settembre, Ghilarza il 22 novembre) è stata resa pubblica la proposta di legge elaborata per conto dei Rossomori de Sardigna sulla prevenzione e gestione degli incendi boschivi in Sardegna.
La Sardegna è l’unica regione a non disporre di una organica legge contro gli incendi, nonostante la lunga esperienza e le originali forme di gestione degli incendi dopo le tragedie di Curraggia, Palau e Portisco degli anni ’80.
Ma gli incendi di oggi non sono più quelli degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso.
Gli incendi di oggi vanno spenti 20 anni prima.
L’abbandono delle campagne, la diffusa urbanizzazione di aree precedentemente coltivate, il concomitante riscaldamento globale e le crisi (siccità, scarsità di piogge, erosione e perdita di fertilità del suolo) sono concausa micidiale di incendi fuori controllo: più frequenti e con maggiore intensità che in passato.
Esiste la necessità di un quadro giuridico organico che unisca da una parte la pianificazione territoriale ed in particolare quella forestale-agricola, peraltro prevista dalla legge italiana denominata (Testo Unico delle Filiere forestali) che ha definito modalità di pianificazione a diverse scale e oltretutto ha già erogato i fondi necessari tramite la Strategia forestale Nazionale (alla Sardegna spettano per ognuna di tre annualità più di 3,4 mln di euro: che fine hanno fatto?)
La pianificazione antincendio prevede – anche qui secondo le modifiche alla legge quadro nazionale sugli incendi (la L.353/00 modif. con la L. 155/21) che sia coerente con la pianificazione forestale. E anche la legge regionale 8/2016 prevede le stesse cose.
Sarebbe dunque un quadro organico ma nulla si muove, e ciascuna area (Ambiente, Agricoltura, Protezione civile) si muove separatamente, senza un quadro comune.
D’altra parte le strutture organizzative richiedono nuovi moduli per coordinare sul campo diverse strutture (Ag. Forestas, CNVVF, CFVA, Volontari, Barraccelli) che operano ciascuna secondo proprie modalità. Occorre adottare moduli in uso in tutto il mondo, come l’Incident Command System che consente di guidare non solo dalle sale operative ma direttamente sul campo le operazioni.
Per fare ciò la proposta di legge prevede che la Scuola Forestale si trasformi in Agenzia formativa e rilasci le certificazioni per ogni figura professionale che è chiamata ad operare sul campo, con riconoscimento reciproco delle funzioni.
Altresì è previsto un ricorso straordinario e poi a regime ad assunzioni per implementare le figure tecniche necessarie a costituire una organizzazione più efficiente e funzionale al servizio dei cittadini. Si parla di strutture in forte invecchiamento che necessitano di essere rinnovate con decisione per affrontare il duro lavoro sulle fiamme.
