Con queste parole inizia il comunicato con cui il Coordinamento AbbaNostra che riunisce cittadini di buona volontà di 5 paesi (Siniscola, Posada, Torpè, Budoni, S.Teodoro) ha avviato una lotta democratica attraverso una raccolta di firme per sollecitare la Regione e risvegliare il silenzio e/o la latitanza degli amministratori locali intorno ad un problema annoso che negli ultimi due anni è diventato drammatico.
A fronte di una popolazione residente di circa 33000 abitanti e una fluttuante (in estate) di circa 10 volte tanto, dal mese di aprile 2024 la rete di distribuzione dell’acqua è soggetta a forti restrizioni. Dallo stesso mese non è stato possibile irrigare i campi, con danni enormi alle produzioni agricole e disagi senza fine per gli abitanti, supportati in modo emergenziale dalle autobotti della Protezione Civile.
Ma il problema non si risolve con l’emergenza: il problema è strutturale, non contingente .
Basti pensare che la rete distributiva dell’acqua di alcune decine di Km. manifesta perdite continue pari al 60% di quella erogata: una vera a propria nuova diga nascosta!
Nel Comunicato i cittadini chiedono che vengano affrontate le seguenti priorità:- Urgente e straordinario rifacimento di tutta la rete distributiva, oltre i lavori già finanziati;
– Collegamento e connessione delle dighe di Pedra Othoni e Liscia per bilanciamento pluriennale dei deflussi e della distribuzione;
– Recupero delle acque reflue della depurazione che oggi vengono letteralmente buttate in mare
– Messa in sicurezza dei potabilizzatori (invasi dalle canne e in pericolo per gli incendi)
– Garanzia di buona potabilità nel corso dell’anno
– Controllo dei reali consumi e ottimizzazione dei metodi di irrigazione delle colture
Il recente accordo Governo-Regione, secondo quanto dichiarato dalla Giunta regionale (“Ambiente e risorse idriche: stanziati 735 milioni di euro per migliorare l’approvvigionamento idrico e riqualificare le reti acquedottistiche.”) toglie ogni alibi a chi lamenta tempi lunghi per mancanza di fondi: ci sono gli studi, ci sono le risorse.
Rossomori de Sardigna sostiene questa importante lotta e vigilerà perché l’argomento non venga “dimenticato” tra i meandri della politica.
Condivido in pieno tutto quanto avete riportato per denunciare il disservizio aggiungo che noi paghiamo l’acqua POTABILE e le analisi Arpat fatte fare dal comune di Posada dichiarano ACQUA NON POTABILE CON MINERALI DISCIOLTI vietato l’uso domestico. CHE DOBBIAMO FARE ?????.?
Il Comitato AbbaNostra continua la sua azione per sensibilizzare i cittadini. A breve nuovi incontri.