Nel condividere in genere le motivazioni dell’articolo a firma di Roberto Loddo (Cari consiglieri regionali fate presto, cambiate la legge elettorale ( 21 Giugno 2025)
vorrei osservare che quanto affermato in esso (“Prendo atto che la tendenza dell’opinione pubblica è decisamente orientata ad affidarsi e concentrare più poteri verso una sola persona togliendo potere e rappresentanza al sistema dei partiti. Il popolo ha letteralmente messo in stand-by il sistema dei partiti e si è affidato da un lato a comitati elettorali e clientelari e dall’altro lato a degli stregoni che sintetizzano la rabbia degli esclusi.”) sembra quasi un aprioristico luogo comune per difendere l’ineluttabilità del presidenzialismo, come se la legge avesse ricevuto il divino mandato dal popolo e dal quale non si possa tornare indietro; viceversa, nel reale incontro con le migliaia di persone che si sono fermate a discutere nei nostri banchetti, questo presunto “essere orientati ad affidarsi” in realtà non esiste, semmai è una rassegnazione indotta da chi ha messo il carro davanti ai buoi in nome della “stabilità” e “governabilità”, feticci che la storia dimostra di essere re nudi. Al contrario, nelle nostre molteplici attività di informazione e sensibilizzazione sui temi della qualità della democrazia in Sardegna, quando si svelano le criticità pesanti della legge in vigore e i cittadini prendono atto dei trucchetti della legge-truffa, essi si indignano pesantemente firmando convintamente e senza nessun rimpianto del presidenzialismo e della sua connaturata sottrazione di democrazia.
A breve presenteremo i risultati della nostra iniziativa che abbiamo condotto soli, senza ausilio di stampa o gruppi forti, ma solo con l’entusiasmo civico di lavorare per un fine comune; auspichiamo come Rete SarDegna Iniziativa Popolare che il Consiglio Regionale, nella pienezza delle sue competenze, prenda in carico il testo sostenuto dalle firme dei cittadini sardi e ci dia una buona legge, non una qualunque, non una semplice modifica di uno o due commi, ma quella che riporti la fiducia negli elettori e restituisca alla Sardegna una assemblea legislativa che lo rappresenti.
Un riflessione più generale mi induce inoltre a sottolineare il grande equivoco in cui da anni è piombata la “sinistra” tutta ( dimentica della lezione impartita da Palmiro Togliatti alla Camera dei Deputati di lunedì 8 dicembre 1952 [1] nel suo intervento contro la legge-truffa) accettando il principio semplificatore del presidenzialismo come panacea dei mali del paese, e indicando nel proporzionale puro le radici della corruzione, delle malversazioni, del cattivo governo. Così facendo la sinistra sta alimentando la madre di tutte le leggi truffa: il premierato della Meloni, obiettivo dichiarato e perseguito dai tempi neri della P2.
Mi chiedo: come si può sostenere la battaglia contro il premierato in Italia se non si mette in discussione il feticcio del “presidente solo al comando” e si spingono gli elettori a fuggire dal voto (altro che “affidarsi ai comitati elettorali”!) creando coalizioni artificiose per la sola matematica elettorale e non per ripristinare terreni aperti di democrazia? Viviamo in tempi bui, direbbe Brecht, tempi di guerre fatte senza essere dichiarate dalle autocrazie, realizzate attraverso sistemi tecnologici e militari che la storia non ha conosciuto prima.
L’unica via per difenderci è il ripristino della democrazia reale.
Con la raccolta di firme da parte della Rete Sardigna Iniziativa Popolare ci rivolgiamo alle persone, direttamente, senza mediazioni di sigle o bandiere, e ci accorgiamo che la gente è più matura di quanto alcuni politici sostengano con affermazioni tipo “la legge elettorale è materia di esperti, la gente non può elaborare proposte così complesse”.
Non è così. La gente risponde. Positivamente.
Giuseppe Mariano Delogu Presidente di Rossomori de Sardigna
[1][1]“nella elezione sta il germe di tutto ciò che è veramente costituzionale, che questa è la legge matrice del libero popolo, che se tutte le leggi fossero buone e la legge elettorale pessima in quel paese vi sarebbe agitazione, sventura, tirannide” in L. Canfora “La trappola – Il vero volto del maggioritario, Sellerio ed. 2019